Carissimi,

il tempo pandemico che ancora stiamo vivendo ci obbliga quest’anno, avendo negli occhi la sofferenza e le speranze di tanti, ad attenerci alla norma non scritta del buon senso per vivere un Natale di pace e nella pace.

È bene notare che forse mai, come in questo momento, stiamo celebrando messe in silenzio, con attenzione e rispetto, dando una grande lezione a molti.

Questa collaborazione, che la CEI ha instaurato dall’inizio con le Istituzioni in un tavolo di concertazione, può essere un bel segno di quel dialogo che sempre deve esserci, per il bene di tutti, tra coloro a cui sta a cuore il bene delle persone.

Se il nostro dibattito si soffermasse, in quest’ora difficile, solo sull’orario della messa, sulle lancette dell’orologio, il nostro dire sarebbe sterile, non intelligente, inopportuno e fuori orario.

Certamente non vogliamo sconfessare la nostra bella tradizione – Messa di Natale a mezzanotte – che siamo sicuri riprenderà, ma ora ci accorgiamo che il bene da difendere è molto più arduo e difficile, e possiamo riuscirci solo insieme, e in una leale collaborazione senza contrapposizioni tra le parti.

Il bene è la vita stessa, dono del Natale; e, senza la vita, neanche la fede può avere casa.

Quanti presbiteri, per motivi pastorali o perché guide di più comunità, o per diversi eventi ed imprevisti, hanno dovuto differire, tante volte, l’orario della messa?

C’è una sottile differenza che non possiamo omettere, ma sostanziale, tra tradizioni (abbiamo fatto sempre così!) e Tradizione, dato teologico e cronologico, che sostanzia la vita della Chiesa nel tempo, passaggio dal kronos al kairòs, tempo dell’orologio e tempo di grazia.

Sappiamo bene che ogni atto di amore e di bene, non vale solo se compiuto in una data ora, e sempre alla stessa ora. Il suo valore va oltre la scadenza di calendario, collocandosi per noi nell’Oggi liturgico.

In quest’anno particolare e straordinario ci viene in soccorso ancora una volta la Liturgia (cfr. il Messale Romano; il Messaggio della CEI del 1° dicembre 2020; la Lettera di Natale del 2020: Messale, Mensale e Culla) che spalma, per così dire, la messa di Natale in quattro momenti: Messa vespertina della vigilia; Messa della notte; Messa dell’aurora; Messa del giorno.

Ecco allora, per CAMMINARE INSIEME, le Disposizioni pastorali, da vivere in santa obbedienza su tutto il territorio diocesano:

Messa vespertina della vigilia

Con la Messa vespertina della vigilia inizia già il tempo di Natale (è già la Messa di Natale!); e, se lo si ritiene utile pastoralmente, si può celebrare nel primo pomeriggio per dare la possibilità ad una parte della comunità di partecipare.

Messa della notte

Quest’anno sarebbe bene celebrare, non prima delle 18,30 e non oltre le ore 20,00, in modo da concludere per le ore 22,00 e così rispettare le Disposizioni del DPCM del 3 dicembre 2020.

Messa dell’aurora

Si celebra al mattino come di consueto.

Messa del giorno

Si celebra rispettando gli orari della comunità.

Messa vespertina nel giorno di Natale

Si celebra rispettando gli orari della comunità.

Queste indicazioni, se ben osservate, ci permettono di evitare assembramenti e partecipare, con l’attenzione ai Protocolli già collaudati, alla Santa Messa di Natale.

Per i canti, dove non è possibile il coro, si scelgano i nostri bei canti natalizi – I Canti della Tradizione! – in modo che tutta l’assemblea possa cantare il Natale; e, nel rispetto dei protocolli, non è possibile neanche organizzare concerti natalizi ed altre manifestazioni (es. Presepe vivente).

È proibita, data la situazione, la venerazione del Bambino con gesti affettivi (es. bacio del piedino).

Rientrati a casa dopo la Santa Messa della notte, dopo aver deposto il Bambinello nel Presepe, si può partecipare alla cena natalizia, rimanendo in famiglia in semplicità e, in numero ristretto, secondo consiglio del DPCM.

Questo Natale singolare – Natale con i tuoi – ci permetterà di pregare meglio, stare in famiglia in serenità, senza dimenticare i poveri, gli ammalati, chi vive il lutto, le diverse situazioni di disagio, apparecchiando anche un posto per un povero alla tavola natalizia.

Gesù Bambino, il Festeggiato, esperto dell’ora (cfr Gv 2,4; 17,1), abituato ai disagi di una grotta, e ad avere intorno a sé, in questa notte, poche persone – Maria, Giuseppe, un asino e un bue, qualche pastore con la sua pecora, un angelo – certamente non si dispiacerà di questa essenzialità e, con la sua manina, benedirà il nostro Santo Natale 2020.

Con gioia

Dalla Curia Vescovile

Nocera Inferiore, 7 dicembre 2020

+ Giuseppe Giudice, Vescovo

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