La Congrega

Fabbricatore_Domenico

La Congrega di S. Lucia: espressione di fede non folclore     

Uno degli aspetti più notati della pietà popolare è quello degli abiti che caratterizzano i confratelli e le consorelle, i quali non rappresentano il folclore, ma intendono testimoniare uno stile di vita, la penitenza, l’uguaglianza, la comunione, la conversione: sotto l’aspetto esteriore dell’interiore atteggiamento della fede del popolo. Per questo il Priore si propone di fornire alcune elementari esplicazioni sui segni che caratterizzano la fraternità laicale.

LO STILE DI VITA tende a essere quello della prima comunità cristiana: “Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere……. (Atti 2, 42-48).

L’ABITO dei confratelli e consorelle richiama la veste del battezzato divenuto uomo nuovo, inviato a dare ragione della propria speranza e a testimoniare la carità. San Paolo, per quanto accade nel Battesimo, usa esplicitamente l’immagine del vestito: “ Quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo” (Gal 3,27). In proposito riportiamo dall’omelia di Benedetto XVI alla Messa crismale del 2007: “ noi ci rivestiamo di Cristo, Egli ci dona i suoi vestiti e questi non sono una cosa esterna. Significa che entriamo in una comunione esistenziale con Lui, che il suo e il nostro essere confluiscono, si compenetrano a vicenda. “ Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” – così Paolo stesso nella Lettera ai Galati (2,2) descrive l’avvenimento del suo battesimo. Cristo ha indossato i nostri vestiti: il dolore e la gioia dell’essere uomo, la fame, la sete, la stanchezza, le speranze e le delusioni, la paura della morte, tutte le nostre angustie fino alla morte. E ha dato a noi i suoi (vestiti).

IL CORDONE fa aderire il sacco al corpo ed ha il significato di disciplina e penitenza, perché stringe, evocando la porta stretta e la via angusta che conduce alla vita (Mt 7,13 – 14).

COLORI rappresentano simbolicamente un’appartenenza: il rosso il SS. Sacramento, l’azzurro la Vergine Maria, il bianco la veste candita del battesimo e la purezza. E’ da tener presente che le varie comunità possono attribuire ai colori significati diversi dai suddetti, che ovviamente devono essere spiegati in relazione con i Santi a cui si ispirano le Confraternite.

LO STENDARDO con l’immagine del Santo patrono, o della Madonna o del SS. Sacramento, è emblema della identità della Confraternita e del suo vissuto plurisecolare di culto e di carità, di tradizione e di servizio ma anche di storia e cultura.

LA PROCESSIONE (o cammino) ha il significato del cammino della vita sulle orme di Cristo verso i cieli nuovi e la terra nuova.

IL CAPPUCCIO (da cappa e questa da cappella) è cucito al sacco. Anticamente il confratello si copriva il capo in segno di umiltà e di uguaglianza per svolgere i più modesti servizi al prossimo bisognoso, annullando ruolo e posizione sociale come hanno fatto Papi, Re, Cardinali, Principi, Vescovi e fedeli laici di ogni rango. La cultura e la sensibilità odierne verso le persone con il viso coperto provano inquietudine e vi individuano appartenenze a tenebrose sette segrete, razziste, terroristiche, criminali. Le Confraternite si sono quasi tutte rinnovate ed i confratelli sfilano da molto tempo a volto scoperto per manifestare anche esteriormente il proprio atteggiamento interiore di figli della luce al modo di Cristo risorto; ciò non toglie che il coprirsi è un segno di profondo annientamento e valore ugualitario.

L’INCANTO con la relativa offerta per portare la statua del santo, si tratta di una forma di devozione e di partecipazione dal basso che ha radici molto antiche e che rileva un amore grande verso il Cristo morto che ha dato la sua vita per noi. Del resto c’è chi devolve quote per l’associazionismo ludico mentre le Confraternite che credono in certi valori devolvono le loro risorse per il culto e per le opere di bene.

 

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